Tutta l'Atletica Casorate desidera complimentarsi con il nostro Roberto Muraro che il 20/7 a Saluzzo (CN) ha portato a termine, per la seconda volta in carriera, la dura corsa in montagna 100 miglia del Monviso, complimenti e bravissimo caro Roberto, sei un MITO!
La 100 miglia del Monviso è una gara di 9000 metri di dislivello positivo che si sviluppano in 160 km tra Valle Po – Bronda e Valle Varaita, con partenza (alle 21,00 di venerdì sera) e arrivo nella capitale dell’antico Marchesato: Saluzzo. Una gara estrema per chi ama veramente la montagna e la corsa in montagna.
Il percorso si sviluppa inizialmente sulle colline della Valle Bronda, per poi uscire dai boschi arrivando al Colle di Gilba, panoramico crocevia a cavallo delle Valli Po e Varaita. Di lì Rifugio Bertorello e Pian Munè, quindi discesa su Oncino, passaggio ad Ostana e tappa nella prima importante base vita di Crissolo. Da qua inizia l’alta montagna, 40 km al cospetto del Monviso, passando per i Rifugi Quintino Sella e Vallanta, rifugio da cui si sale ancora al Passo della Losetta per poi iniziare una lunga “discesa” lungo la Valle Varaita, passando per una borgata di incredibile fascino, Chianale, in un sentiero tra Italia e Francia, per poi trovare il lungolago di Pontechianale, che porta a Casteldelfino e quindi a Sampeyre, da cui si ricomincia a salire verso Meira Paula. Dopo una discesa a Brossasco, ultimo sforzo fino a Santa Cristina di Verzuolo, da cui si inizia ad intravedere il traguardo: il centro di Saluzzo ormai sembra a due passi, e l’emozione dell’arrivo...
I risultati li trovati QUI, con il nostro Robertino che ha concluso la sua fatica al 40° posto nel tempo di 38h40'07, e questo è quello che ha da raccontarci:
Buona la seconda? se andiamo a vedere il crono dovrei dire male la seconda, 2 ore in più rispetto a 2 anni fa, 38 ore e 40 minuti contro 36 e 50, però se teniamo conto che il dislivello è aumentato di 500 metri e arrivato così a 9000 d+ contro i vecchi 8.500 e poi se ci mettiamo dentro il gran gran caldo sono più che contento! Uno direbbe: vai a correre a quasi 3000 metri e trovi il caldo? ebbene sì, caldo e anche tanto, eppure l' avventura- perché per me' è questo, un viaggio avventuroso non una gara- non è che era iniziata tanta bene... pronti e via e dopo poche ore dalla partenza avvenuta alle 21 cosa arriva? La nebbia, e anche tanta che neanche a Malpensa la vediamo e inizia pure a piovere, quindi ti ritrovi a 1500 metri a dover scendere da una montagna che praticamente non vedi niente con in lontananza tuoni e fulmini cha si avvicinano, però tra un ruzzolone e una scivolata la notte passa e il Santo protettore dei runner tiene lontana la tempesta!
Per fortuna con l'arrivo dell'alba cambia tutto, davanti agli occhi si spalanca il comprensorio del Monviso illuminato, puro spettacolo, tutto perfetto? Quasi, arriva il caldo e con essa una umidità che ti fa mancare il fiato, però in qualche modo si tira avanti ricompensati da paesaggi mozzafiato, vallate verdissime con ruscelli alimentati dai ghiacciai posti in cima con un'acqua che definire buona è dir poco, e poi si arriva appena sotto al gigante di pietra, il Monviso, che spettacolo!!
Comunque si tira avanti e il caldo non molla e anche quando finisci nei boschi l'umidità degna della Cambogia ti aspetta, i km passano e nelle basi vita-3 organizzate benissimo come pure i ristori, alla domanda: ma quanti ritirati ci sono? iniziano a farsi numeri pesanti, alla fine su un centinaio di partenti finiamo la gara in meta'!!
Io mi metto in modalità non facciamo minchiate e portiamola a casa, quindi calmo calmo mi metto sul mio passettino tranquillo e mi concedo pure 1 ora di sonno con massaggio compreso ad un'ultima base vita, stare o farsi male è un attimo e perdere 1 ora e mezza di crono non mi cambia niente, anzi, arrivo al traguardo con un pochino di energia in fondo al barile e mi godo appieno la festa finale, arrivare e vedere sconosciuti e tanti bambini che ti applaudono e ti danno il 5 perché sanno cosa hai fatto è una cosa difficile se non quasi impossibile da spiegare, e come dico sempre: con una birra in mano e medaglia al collo con i nostri amati colori gialloneri addosso capisci cosa hai appena portato a casa, non una gara, ma un viaggio con mille e più difficoltà accompagnati da paesaggi spettacolari con compagni d'avventura altrettanto spettacolari!! Un grosso ciaoooo da un Robertino stravolto ma super soddisfatto!